Infusione intracoronarica di cellule mononucleate di midollo osseo o di sangue periferico verus terapia standard dopo infarto acuto del miocardio in pazienti trattati con PCI primario
Precedenti studi sulla terapia cellulare come trattamento aggiuntivo dopo infarto acuto del miocardio hanno portato a risultati contrastanti.
Lo studio HEBE aveva come obiettivo quello di determinare l'effetto dell'infusione intracoronarica di cellule mononucleate da midollo osseo o da sangue periferico in pazienti con infarto miocardico acuto.
In uno studio multicentrico, 200 pazienti con ampio primo infarto acuto del miocardio trattati con intervento coronarico percutaneo ( PCI ) primario sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere infusione coronarica di cellule mononucleate da midollo osseo ( n=69 ), infusione di cellule mononucleate da sangue periferico ( n=66 ) o terapia standard ( senza infusione di placebo ) ( n=65 ).
Le cellule mononucleate sono state infuse per via intracoronarica tra 3 e 8 giorni dopo l'infarto miocardico acuto.
L'endpoint primario, rappresentato dalla percentuale di segmenti ventricolari sinistri con disfunzioni, migliorato durante il periodo di follow-up, non ha mostrato differenze significative tra i gruppi di trattamento e il gruppo controllo: 38.6% nel gruppo cellule da midollo osseo, 36.8% in quello cellule da sangue periferico e 42.4 nel gruppo controllo ( P=0.33 e P=0.14 ).
Il miglioramento della frazione di eiezione ventricolare sinistra è stato pari al 3.8% nel gruppo cellule da midollo osseo, 4.2% in quello cellule da sangue periferico versus 4.0% nel gruppo controllo ( P=0.94 e P=0.90 ).
Inoltre, i tre gruppi non hanno mostrato differenze significative nei cambiamenti dei volumi ventricolari sinistri, della massa e della dimensione dell'infarto, e hanno presentato tassi simili di eventi clinici.
In conclusione, l'infusione intracoronarica di cellule mononucleate da midollo osseo o da sangue periferico in seguito a infarto miocardico acuto non ha migliorato la funzione miocardica sistolica regionale o globale. ( Xagena2011 )
Hirsch A et al, Eur Heart J 2011; 32: 1736-1747
Cardio2011
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